Le condizioni climatiche del 2016, particolarmente siccitose, in linea con i previsti cambiamenti climatici e con il trend di riduzione della piovosità registrato negli ultimi decenni, ha causato una diminuzione della qualità del Belbo rispetto agli ultimi anni ma la qualità dell’acqua si è mantenuta accettabile considerate le condizioni climatiche. Il Nostro torrente e i suoi affluenti in estate non hanno praticamente più acqua di sorgente, quella che scorre è in massima parte costituita da quella in uscita dai depuratori, che anche se in tabella di legge, non tengono conto della portata idrica dei fiumi. Il nostro è stato comunque un impegno costante, che continua sempre con la stessa determinazione dimostrata sin all’ inizio perché il pericolo di un ritorno al passato è purtroppo sempre presente.
Il 7 giugno 2016 Gian Carlo Scarrone (presidente) e Umberto Gallo Orsi (vicepresidente) hanno incontrato il nuovo direttore di A.R.P.A. Piemonte sud Est ASTI-ALESSANDRIA dott. Alberto Maffiotti e come negli anni precedenti nell’ incontro si è concordato un comunicato stampa riguardo i controlli sul territorio che serva da deterrente atto a scoraggiare scarichi inquinanti nel bacino idrografico del torrente Belbo.
Il consiglio direttivo di Valle Belbo Pulita, nella riunione del 24 agosto 2016 ha formato le squadre di volontari con il compito di vigilare, specie il venerdì pomeriggio, il sabato e la domenica (periodi di reperibilità ARPA) sui torrenti Belbo e Tinella al fine di scoraggiare eventuali abusi di scarico di acque reflue derivanti in particolare dalle attività di vinificazione delle aziende che operano nel bacino idrico indicato. E’ stato scelto il periodo vendemmiale perché particolarmente critico a causa dell’ intesa attività nella lavorazione delle uve e nella vinificazione. Negli scorsi anni in tali periodi infatti si sono verificati i più importanti fenomeni di inquinamento delle acque del nostro torrente, che a volte risultavano di colore scuro e nauseabonde, con totale moria dei pesci.
Hanno aderito all’ iniziativa diversi volontari dell’ associazione che si sono impegnati, a gruppi di tre, muniti di apposita divisa identificativa di fare dei sopralluoghi lungo i corsi d’ acqua e non solo. Il compito dei volontari era quello di verificare eventuali infrazioni e di segnalarle agli uffici preposti territorialmente alla vigilanza. Prima di iniziare i sopralluoghi è stata fatta una precisa mappatura degli scarichi da controllare. I gruppi composti da tre volontari hanno iniziato i sopralluoghi il 22 agosto ed ininterrottamente hanno lavorato fino al 2 ottobre. Il Presidente Scarrone fa rilevare che durante gli interventi sono stati scoperti alcuni scarichi abusivi non solo nei fiumi ma anche sui terreni dei paesaggi vitivinicoli che per dovere per l’umanità dovremmo proteggere. Quello che è più grave che questi abusi erano prodotti da attività produttive anche di rilevante prestigio. Il denaro e solo quello conta, anche se tra una ventina di anni di acqua pulita nelle nostri valli, continuando così non ne esisterà più. L’operazione, a detta del direttivo di Valle Belbo Pulita, forse ha sortito un soddisfacente risultato perche ha certamente tentato di dissuadere dal compiere ulteriori azioni non rispettose delle vigenti norme in materia di salvaguardia della qualità delle acque scaricate da chi svolge attività produttive, e non solo in ambito vitivinicolo.
IMMAGINI DI ALCUNI SCARICHI ASSOLUTAMENTE IRREGOLARI IN BELBO E TINELLA
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L’iniziativa più impegnativa in termini di numero di ore e contatti formali ed informali (eseguita puntualmente come negli anni passati) è stata l’affrontare la problematica dei numerosi scarichi, non a norma e non funzionanti lungo il Tinella e in Belbo, nonostante anche l’impegno positivo e propositivo dei sindaci delle comunità sul Tinella nella provincia di Cuneo.
L’avvio dei lavori tra Neive e Castagnole Lanze, previsto per i primi mesi del 2017, contribuirà certamente in una migliore qualità dell’acqua ma solo se si continueranno ad affrontare e bloccare i numerosi eventi di scarichi illegali ancora presenti.
Anche l’attività di controllo sul territorio si è dimostrata fondamentale per non permettere il ripetersi di eventi inquinanti, spesso ripetuti dagli stessi soggetti, che rischiano di vanificare i progressi ottenuti e di rovinare la reputazione di tutti i molti produttori rispettosi dell’ambiente e delle leggi.
Scarrone Gian Carlo
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