Pubblicato da: VBP | 14 giugno 2011
LE NOSTRE OSSERVAZIONI SUGLI ATO

Al Sig. Fabrizio Comba Presidente della V Commissione Consigliare Ambiente
Consiglio Regionale Piemonte Palazzo Lascaris Via Alfieri, 15 10121 – TORINO
Oggetto Disegno di legge / Proposta di legge n. 129
Osservazioni:
All’articolo 2, del disegno di legge di cui all’oggetto ai fini dell’organizzazione del Servizio Idrico , sono definiti gli Ambiti Territoriali Ottimali: 8 ambiti provinciali o sovra-provinciali per l’organizzazione del servizio idrico integrato.
I confini degli ambiti territoriali e degli enti locali in essi ricadenti sono individuati con riferimento ai confini amministrativi delle province di riferimento, prevedendo che con apposita deliberazione della Giunta Regionale, anche su istanza degli stessi enti locali interessati, sia operata una parziale modificazione dei confini degli ambiti che si renda necessaria ai fini del rispetto dei criteri di cui alla legislazione nazionale di riferimento.
Al fine di garantire il più efficace svolgimento delle funzioni amministrative e di controllo
di cui al presente disegno di legge e soprattutto la più adeguata rappresentazione delle esigenze tecniche dei territori di riferimento, per una corretta depurazione delle acque, è tecnicamente importante e necessario che le comunità con caratteristiche simili ed omogenee di uno stesso bacino idrico siano raccordate in modo da creare effettivamente un intento comune per il raggiungimento obbiettivi del piano di riqualificazione delle acque reflue.
Si ritiene quindi che un processo di governo e pianificazione territoriale debba affrontare il complessivo tema dell’ integrità dell’ecosistema fluviale nel suo complesso, comprendendo al suo interno tutti i soggetti con caratteristiche analoghe, con possibili soluzioni similari, anche per le problematiche relative alle condizioni di qualità delle acque,
L’omogeneità degli attuali fondovalle succitati, anche per la tipicità delle attività produttive (industria enologica) sia partendo da Cossano Belbo per il torrente Belbo che da Neive per il torrente Tinella (suo principale affluente) è indiscutibile.
Pertanto è nella logica che, se omogenee, le tutte le acque reflue della media Valle Belbo raggiungano il depuratore di S.Stefano Belbo che nel passato ha creato tanti problemi.
I problemi principali erano causati anche dai diversi controllori delle due province di Asti e di Cuneo: è stato sempre difficile individuare il controllore a causa del passaggio del Tinella dalla provincia di Cuneo a quella di Asti e nuovamente a quella di Cuneo.
I fiumi e i torrenti scendono da monte a valle senza considerare gli enti territoriali competenti, e trasportano acqua pulita o inquinata indifferentemente da chi provoca l’inquinamento o chi lo subisce.
Per la soluzione di una buona parte delle problematiche relative al comprensorio fognario efferente il depuratore posto nel territorio di S. Stefano Belbo è determinante:
L’UNIFICAZIONE SOTTO UN UNICO A.T.O. DEI COMUNI DELLA MEDIA VALLE BELBO
e precisamente dei comuni di Cossano Belbo, S.Stefano Belbo, Castiglione Tinella in provincia di Cuneo, e di comuni di Coazzolo, Castagnole Lanze, Colosso e Costigliole d’Asti * , in provincia di Asti
* Anche solo per il territorio riguardante la località Boglietto di Costigliole dove sono con-
centrate parecchie attività produttive efferenti i reflui nel depuratore di S.Stefano Belbo
Nella speranza di una benevola accoglienza e in attesa di un breve cenno porgo cordialità e saluti a tutti i membri della commissione.
Canelli 25 marzo 2011
per l’Associazione Valle Belbo Pulita il presidente
Gian Carlo Scarrone
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