Ai componenti Cabina di Regia
Segretario dell’Autorità di bacino del fiume Po
Assessore Ambiente della Regine Piemonte
Assessore Ambiente della Prov. di Asti
Assessore Ambiente della Prov. di Alessandria
Assessore Ambiente della Prov. di Cuneo
Sindaco del Comune di Bergamasco
Sindaco del Comune di S. Stefano Belbo
Assessore Ambiente del Comune di Canelli
Assessore Ambiente del Comune di Nizza M.
Ai componenti Segreteria Tecnica
Provincia di Asti (Coordinatore)
Provincia di Cuneo
Provincia di Asti
Rappresentante Comuni dell’Asta del Belbo
Per Conoscenza
Presidente Acquedotto Valtiglione S.p.A. S. Marzanotto
Presidente S.I.S.I S.p.A. Alba
Il direttivo di questa associazione, riunitosi in data 8 giugno 2010, ha esaminato il testo del Contratto di Fiume del Torrente Belbo. Alla luce anche dei chiarimenti avuti dalla dott. ssa Franca Varvello in data 31/5/2010 si dichiara deluso che un rappresentante dell’ associazione “ Valle Belbo Pulita” non sia stato inserito all’interno della Cabina di Regia anche senza diritto di voto, ma solo per poter esprimere in quel consesso le nostre sensibilità, le nostre conoscenze ed esperienze sul problema dell’inquinamento del Belbo.
Come si può vedere dal verbale del direttivo, stessa data, si è unanimemente deciso comunque di sottoscrivere Il Contratto di Fiume Belbo. E’ impegno del Direttivo continuare la nostra collaborazione con chi ci vorrà consultare, con chi ci vorrà sentire, garantendo sempre il nostro impegno costruttivo.
La soluzione del problema dell’inquinamento del torrente Belbo è diventata indifferibile a causa dell’ elevatissima antropizzazione della media Valle Belbo e del suo affluente Tinella. Tale situazione non permette a nessun’ Autorità territorialmente competente ulteriori dilazioni o distrazioni, nè interventi dolosi da parte di nessuno, pena il declino della Valle Belbo. Con questo spirito e con l’atto della sottoscrizione intendiamo segnalare alle autorità competenti in indirizzo uno dei principali problemi che a nostro parere che se non affrontato contemporaneamente all’adeguamento dell’impianto di depurazione di S. Stefano Belbo, di cui stiamo assistendo fiduciosi all’evolversi, potrebbe vanificare ogni sforzo sia della Regione Piemonte che dei gestori SISI.
In particolare
Allegato B Abaco delle Azioni Punto I Riduzione Inquinamento delle acque
AZIONE 1.8
“La definizione pilota di un Piano di gestione delle acque meteoriche previsto solo per i comuni di Canelli, Nizza Monferrato e S. Stefano Belbo (estendibile in seguito)…”
La quantità delle acque meteoriche che attualmente vengono convogliate al depuratore di S. Stefano Belbo gestito dalla SISI e provenienti dai comuni di Castagnole Lanze, Coazzolo, Costigliole d’Asti, Castiglione Tinella, Calosso, a nostro parere è sproporzionata anche alla migliore e ipotizzabile portata nella soluzione finale dell’impianto.
Ciò comporta enormi problemi di velocità di transito delle acque nel depuratore e conseguentemente (come è già successo) , il possibile by-passaggio di acque di lavaggio di fognatura direttamente nel torrente Belbo, che in estate è caratterizzato da una nota cronica carenza idrica. Sempre che qualche attività produttiva scorretta, (come soventemente è successo) non approfitti anche per svuotare vasche di reflui accumulate come da cattiva e ripetitiva abitudine. Se poi questo avviene ad esempio in Luglio od Agosto o Settembre e le precipitazioni tempora-lesche avvengono solo nella Valle Tinella e non in valle Belbo, lo scarico dell’eventuale troppo pieno dell’impianto avviene in un torrente con minima quantità di acqua proveniente dalla valle Belbo e quindi senza o con irrilevante cambio idrico. I residui di queste acque nere bluastre puzzolenti, che a valle conosciamo da tempo, restano come, sempre è avvenuto, depositati sul fondo del torrente fino alla stagione di piogge abbondanti, distruggendo ogni forma di vita acquatica.
Nella nostra società odierna che deve anche pensare al risparmio energetico infine non sono neppure irrilevanti i costi energetici spropositati per il sollevamento di reflui che normalmente potrebbero raggiungere le acque superficiali senza nessun problema per l’ambiente acquatico e per le sue forme di vita.
Occorre spostare su queste comunità ogni attenzione, ogni sforzo da parte di tutti ed anche le eventuali disponibilità finanziarie andrebbero dirottate su questi comunità, per la soluzione del problema e nell’interesse di tutte le comunità a valle
Occorre quindi che per prime siano le succitate amministrazioni a provvedere nei loro strumenti urbanistici che i nuovi insediamenti civili e produttivi prevedano la separazione delle acque meteoriche e progettino quindi fognature separate, per le acque reflue da inviare a depurazione e per le acque meteoriche, da inviare nei corsi d’acqua superficiali. Anche nei rifacimenti di tratti di fognature miste occorre posare le due condotte di scarico, una per le acque reflue, una per le acque meteoriche.
Allegato B Abaco delle Azioni Punto VI Miglioramento Assetto Geomorfologica
AZIONE 6.3
“Manutenzione della vegetazione ripariale nei tratti urbani dei Comuni dell’asta del Belbo, al fine di garantire adeguate condizioni di deflusso delle piene…….”
I TEMPI SONO TROPPO LUNGHI
In riferimento alle nostre “Osservazioni sulle criticità idrauliche lungo il Torrente Belbo”,a suo tempo presentate, facciamo rilevare in quel contesto abbiamo notato che per la messa in sicurezza totale dell’intero bacino del torrente Belbo i numeri evidenziano che le somme totali in metri cubi della capacità di casse di espansione sono ancora circa la metà di quelli ipotizzati. di 4.350.000 m/cubi.
Inoltre le comunità della Media Valle Belbo sono molto simili per la presenza pesante delle opere di difesa rigide, all’interno dei centri urbani (muri in cemento). Quindi in generale per i tratti di torrente all’interno dei centri urbani a Canelli, Nizza M., Incisa S., Castelnuovo Belbo, occorre che venga programmato con scadenza periodica da parte dell’AIPO il taglio di alberi che a causa della vicinanza del corpo idrico raggiungono in breve tempo anche altezze considerevoli e un diametro di 30-40 cm.
Intendiamo inoltre ulteriormente segnalare anche con insistenza che durante la piena dell’aprile 2009 la prismata sotto il ponte di corso Libertà a Canelli è stata trascinata via dalla corrente lasciando scoperte un lungo tratto di palancole in ferro che ora non più coperte si stanno ossidando. Occorre urgentemente un pronto intervento.
Una opportunità da Costruire con i legislatori Regionali del Piemonte
Infine per semplificare le cose occorre che tutti i soggetti concordino che con la soppressione degli ATO come da decreto 25 gennaio 2010 convertito con legge n.42 del 6-3-2010, è assolutamente importante anzi indispensabile che tutto il bacino idrografico di un fiume o torrente deve essere controllato da un unico ente o soggetto qualunque esso sia perché l’acqua non ha confini politici o territoriali, scende da monte a valle portando la vita e il benessere o trascinando veleni e la morte o la rassegnazione.
il presidente Gian Carlo Scarrone
Canelli 09/07/2010 Scarrone Gian Carlo
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