Intervento di G.C. Scarrone al Convegno
Buongiorno a tutti, autorità, sindaci, assessori Con piacere che vi annuncio che ho avuto l’incarico di rappresentare anche la Consulta delle Associazioni Ambientaliste della Provincia di Asti e porgere a voi i saluti da parte della sua presidente signora Marisa Valente.
L’associazione Valle Belbo Pulita è una associazione serena , obbiettiva, sorta perché si è creato un gravissimo problema ambientale al torrente Belbo, il corso d’acqua di cui ora si sta esaminando il VAS, anzi noi, anche gli obbiettivi.
Riteniamo che per raggiungere il consenso sugli obbiettivi che il Contratto di Fiume propone, occorre basare tutto sul confronto e la negoziazione con tutti gli attori e quindi tutti i soggetti della Valle Belbo coinvolgendoli per poter attivare i progetti di riqualificazione ambientali e territoriali integrati fino al raggiungimento degli obbiettivi finali.
Strategicamente è importante e necessario che comunità simili, dove necessita mitigare l’ impatto sull’ecosistema acquatico, dovuto alla presenza di opere di difesa rigide e dove si è accentuata nei tempi, l’ arti-ficiosità dell’asta fluviale, siano da considerare in un quadro unitario, tutte le comunità che hanno caratteristiche simili anche di compromissione.
L’obbiettivo previsto per una maggiore fruibilità dell’area fluviale, richiede prioritariamente un netto e consistente miglioramento qualitativo delle acque del fiume, che si consegue, sia con la corretta gestione degli impianti di depurazione, che degli scarichi civili ed industriali.
1°Quindi la convinzione di tutti i soggetti della Valle Belbo,
Amministrazioni locali, Produttori, Aziende di ogni tipo, Cittadini e loro Associazioni, che è indifferibile e prioritario un netto miglioramento del sistema fluviale del Belbo.
Per ottenerlo occorre la collaborazione di tutti senza la quale non si ottiene nulla anzi si procederà a un persistente degrado
2° Miglioramento del rischio Idraulico e del dissesto idrogeologico,
Anche in questo caso senza un coordinamento tra gli enti preposti, e senza la collaborazione delle Comunità si ottengono solo soluzioni parziali e non risolutive
La soluzione di tutte le problematiche relative al comprensorio fognario efferente il depuratore posto nel territorio di S. Stefano Belbo è la soluzione indifferibile e determinante, ma non solo. Altri scarichi abusivi incontrollati, vanno individuati e governati dalle autorità competenti.
E ‘ su questo punto che intendiamo soffermarci e porre l’attenzione a tutti i soggetti che risiedono all’interno dello lo spartiacque del bacino della valle del Belbo. Occorre essere consapevoli che questo genere di problematiche non si risolvono singolarmente, ma solo collaborando con le amministrazioni competenti territorialmente, Comuni, Province,ATO, con le autorità competenti al controllo, ARPA , ed è infine determinante la collaborazione con i Gestori degli impianti di depurazione che hanno in mano la governance della raccolta trasporto e depurazione delle acque reflue.
E’ il gestore che è il responsabile dei processi, ed anche lo stesso è tenuto a rispettare le norme di autorizzazione per lo scarico nelle acque superficiali, nel nostro caso il Belbo normalmente e per nostra sfortuna in quasi perenne carenza idrica. Il gestore è anche il soggetto che comunque deve fare rispettare le regole ai conferitori, e denunciare violazioni e inadempienze.
Il gestore dell’impianto di depurazione , non ha la possibilità di ricevere sempre e comunque quantità incontrollate di acque reflue, con una qualità in COD sempre crescente, il depuratore ha una ben specifica potenzialità e che deve avere uno spazio residuo di sicurezza (fattore K) di un buon 20% per le eventuali emergenze quindi, o / e si collabora tutti assieme o il problema non si risolve.
Scaricando i costi in qualità della vita sulle comunità a valle, inoltre si allontana l’enoturismo dai nostri territori, dai territori della Valle, compreso anche in quelli che creano il problema. Quindi……..serve una sola …..cosa Collaborazione……….!
1.7 VAS La definizione pilota di un Piano di gestione delle acque meteoriche, previsto solo per i comuni di Canelli, Nizza Monferrato, e S. Stefano Belbo, (estendibile in seguito) va subito pensato integrato con i comuni di Castagnole Lanze, Costigliole d’Asti, Castiglione Tinella, Colosso, Cossano Belbo in quanto convogliano una parte sproporzionata di reflui meteorici all’impianto di depurazione con enormi problemi alla velocità di transito nel depuratore e conseguentemente una scadente depurazione con costi energetici spropositati, per l’ odierna società, che deve pensare anche al risparmio energetico.
Quanto detto vale anche per i Comuni di Incisa Scapaccino e Castelnuovo Belbo. Le acque meteoriche vanno separate e inviate nei corsi d’acqua superficiali
Occorre quindi che le citate amministrazioni, prevedano nei loro piani regolatori, negli strumenti urbanistici, che i nuovi insediamenti civili e produttivi, prevedano la separazione delle acque meteoriche e progettino quindi fognature separate, per acque reflue da inviare a depurazione e acque meteoriche da inviare nei corsi d’acqua superficiali
Anche nei rifacimenti di tratti di fognature miste occorre posare le due condotte di scarico, una per le acque reflue , una per le acque meteoriche.
Le nostre osservazioni sul riequilibrio del bilancio Idrico
Nelle estati gli anni 2007 – 2008 Il Belbo era completamente asciutto a 4 o 5 km. a valle delle sorgenti, nel tratto che va dal ponte della strada Mombarcaro – Paroldo (CN) fino a S. Benedetto Belbo. Percorrendo a piedi il tratto citato e per tutto il fondovalle per 6-7 km. circa fino al ponte sul Belbo nel Comune di S. Benedetto Belbo (CN) non si è trovata più nessuna traccia di acqua, neppure stagnante. Solo a 200–300 metri a monte di suddetto ponte si immetteva e alimentava il Belbo un ruscello laterale sinistro di 3 o 4 litri / sec.
- E’ indispensabile nella stagione estiva, un accordo tra le Province per il controllo dei prelievi, per far si che il minimo vitale per il torrente, anche in rapporto ai reflui scaricati non venga prelevato.
Occorre organizzare rigidamente durante tutto l’arco delle 24 ore un specifico crono-programma di prelievo, particolarmente definito specificando:
- mese / Giorno / Ora.
- Quantità di prelievo ammessa per ogni ora.
- Per quante ore può essere effettuare il prelievo.
da fare rispettare rigidamente, essendo l’acqua presente solo in quella quantità e solo in quella,
Va distribuita quindi come si è fatto sempre nei tempi passati, dove c’era il rispetto dell’acqua e degli altri, e come si fa tuttora in tutti i seri consorzi irrigui.
Per quanto su esposto noi proponiamo che siano inseriti nella Cabina di Regia anche i Sindaci o rappresentanti delle Amministrazioni di un comune della Val Tinella dei comuni di Calamandrana, Incisa Scapaccino, Castelnuovo Belbo, perché sono Comunità che dal punto di vista Idraulico e della canalizzazione del Belbo tra i muri in cemento, degli insediamenti Industriali, della tipologia delle acque reflue, nella valle Belbo sono simili o hanno le stesse criticità da dover affrontare.
Noi facciamo richiesta ufficiale alle autorità competenti, Regione, Provincia, e Comuni che un rappresentante di Valle Belbo Pulita, la nostra associazione venga inserito all’interno della Cabina di Regia, ove non fosse possibile a pieno titolo, anche senza diritto di voto, solo per poter esprimere in quel consesso le nostre sensibilità, le nostre conoscenze ed esperienze sul problema dell’inquinamento del Belbo rilevate dai singoli in tantissimi anni di osservazione, con occhi di chi ha sempre visto l’acqua del Belbo, la natura della nostra valle, con la pena nel cuore, quando si vedeva che il degrado continuava ad aumentare. grazie
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